Le cascate di Iguazú si dividono in due parchi naturali in due diversi paesi: Brasile e Argentina. Le due città più vicine ai parchi sono, rispettivamente, Foz do Iguaçu e Puerto Iguazú.
Siamo arrivati a Foz do Iguaçu alle 9 di mattina. Nonostante 17 ore di bus ci separassero da San Paolo, visto che eravamo riusciti a riposare più di quanto sperato, abbiamo deciso di andare diettamente alle cascate. Il prezzo del bus era simile a quello di un Uber (circa 26 reais, R$). Un cambio di bus nel centro della città era però necessario, allungando di molto il percorso, quindi abbiamo deciso di prendere un Uber.
Il lato brasiliano delle cascate
Abbiamo comprato i biglietti e affittato un armadietto per lasciare i nostri zaini pagando un totale di 170 R$. Un armadietto era abbastanza grande per i nostri due zaini pieni da 50L.
La visita al parco inizia con un breve percorso in bus, lungo il quale vengono date diverse informazioni sulle cascate e la natura che le circonda. Abbiamo così scoperto che quello di Iguazú è il più grande complesso di cascate al mondo. Presentano una ricca flora e fauna. Con un po’ di fortuna è possibile vedere degli animali come i coati, che sembrano un incrocio tra procione e opossum, o giaguari e puma, molto più difficili da incontrare.
Il bus si ferma all’inizio del sentiero e abbiamo visto per la prima volta le cascate. Finalmente!
Anche se sono già incredibili al primo sguardo, questo non è rappresentativo di tutto il sistema di cascate. Ce ne siamo resi conto 10 minuti dopo, arrivando ad un altro punto panoramico. Da lì era possibile vedere il complesso per intero. Impressionante!
Il sentiero termina alla Garganta del Diablo: un semicerchio da cui in ogni momento un enorme quantità d’acqua cade da 80 metri. È anche la parte in cui ci si bagna di più!
Lungo il sentiero abbiamo incontrato dei coati che giravano intorno alle persone, cercando del cibo. Sono animali adorabili ma tendono a rubare il cibo lasciato incostudito. Altri turisti ci hanno detto che hanno rubato loro le sigarette pensando di potersele mangiare.
Anche se può sembrare innocuo, è altamente sconsigliato darli da mangiare. Alcune cose potrebbero farli male e potrebbero diventare aggressivi tra loro o con gli esseri umani. E cerca di non accarezzarli: sono pur sempre animali selvatici!
Il sentiero, l’unico dal lato brasiliano, è abbastanza corto. Ci sono volute solo due ore per percorrerlo interamente, fermandoci ogni cinque metri per fare foto alle cascate, ai coati e anche alle farfalle.
Per le persone che non riescono a camminare: il bus può anche lasciarvi direttamente sopra la Garganta del Diablo dove potete scendere con un ascensore panoramico e godervi la doccia!
Il lato argentino delle cascate
La notte prima abbiamo negoziato con un taxista perchè ci porti al lato argentino delle cascate la mattina presto, il tutto per 100 R$. Perfetto per finire tutte le banconote rimaste! Uber non passa il confine. Abbiamo anche scartato l’idea del bus perchè non ti aspetta all’uscita dal Brasile, mentre fai la fila per il timbro. Devi aspettare il successivo ma puoi usare lo stesso biglietto, ricordati solo di chiederlo all’autista prima di scendere. Volevamo arrivare il prima possibile perchè il parco argentino è molto grande.
Il tempo di un nuovo timbro sul passaporto e siamo all’entrata.
Da questo lato c’erano già abbastanza persone in fila, anche se in bassa stagione. Nell’aria c’era un forte odore di repellente per insetti visto che tutti se ne stavano completamente coprendo prima di entrare.
Anche stavolta abbiamo lasciato gli zaini negli armadietti, grandi quanto quelli brasiliani. Per affitarne uno basta chiedere nel negozio di souvenir. Costano 250 pesos (A$), pagabili con carte di credito. Anche l’ingresso al parco è pagabile con carta di credito. In caso, tre diverse operazioni appariranno sul tuo conto, il cui totale è il prezzo che avete pagato, 700 A$ per gli stranieri. Non preoccuparti, è normale.
Ci sono cinque o sei diversi sentieri, più o meno lunghi e complicati. Una guardia del parco ci ha suggerito di iniziare con i sentieri inferiore e superiore la mattina e fare quello della Garganta del Diablo solo nel pomeriggio. In questo modo non avremmo avuto il Sole negli occhi e avremmo evitato la maggior parte della ressa. In più, avremmo avuto una buona luce per le nostre foto al mattino!
Lungo i sentieri inferiore e superiore potete vedere diverse parti del complesso di cascate. Cammini tra loro, potendo così dare uno sguardo da molto più vicino rispetto al lato brasiliano.
Il tempo era perfetto e siamo riusciti a vedere un bel po’ d’arcobaleni lungo la strada!
Subito prima di pranzo abbiamo preso un piccolo treno fino alla Garganta del Diablo, incluso nel prezzo dell’entrata. Aspettando il treno abbiamo visto molti altri coati, attratti dal cibo.
Lasciato il treno, una passerella di circa un km ti porta fino alla Garganta. Si arriva sopra la cascata più grande, e ovviamente ci si bagna completamente.
Dopo pranzo abbiamo ripreso il treno fino all’entrata del parco per iniziare il sentiero Macuco. Il sentiero, abbastanza lungo, è centrato più sulla fauna che sulle cascate.
All’inizio non vedevamo niente, a parte i grossi ragni sopra le nostre teste. Quando stavamo per arrenderci, un’iguana ci ha velocemente tagliato la strada. Sfortunatamente troppo velocemente per prendere una foto.
Cinque minuti dopo vediamo altri turisti con il naso all’insù, scattando foto… Tre scimmie che si rilassano sui rami nel caldo pomeridiano.
Dopo un po’ sentiamo qualosa muoversi tra i rami e riusciamo a vedere un bellissimo tucano.
Alla fine del sentiero c’è una piccola cascata dove è possibile farsi il bagno. Piccola comparata alle altre, quindi comunque impressionante.
Vista la quantità di persone già in acqua preferiamo seguire le farfalle invece di farci un bagno. Ne vediamo di tutte le forme, dimensioni e colori. Alcune di loro, a ali chiuse, sono indistinguibili da delle foglie.
Per finire la giornata ci dirigiamo al centro d’interpretazione vicino all’entrata. All’interno sono presentati tutti gli animali più importanti della zona.
Per andare a Puerto Iguazú prendiamo il bus. Il nostro ostello si trova vicino all’Hito Tres Fronteras.
Da là si ha una vista da un lato sulla riva brasiliana e dall’altro sulla paraguayana. Alla sera puoi anche assistere ad uno spettacolo di musica, acqua e luce, molto bello da vedere. Noi ce lo siamo gustati mangiando le nostre prime empanadas!
Alla fine, abbiamo entrambi preferito il lato argentino, per la vista di ognuna delle cascate singolarmente. Ma siamo anche d’accordo che il lato brasiliano merita a pieno la visita grazie alla sua visione d’insieme del complesso di cascate d’Iguazú.
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