Eccoci pronti all’avventura: una settimana lungo il Cammino di Santiago!
Ci svegliamo alle 2 per essere sicuri di non perdere il volo a causa dello sciopero dei controllori di sicurezza. Arriviamo perciò “freschi” all’inizio del nostro primo giorno a Irun…
La nostra prima tappa è l’ostello dei pellegrini, anche se non abbiamo intenzione di fermarci per la notte. Vi troviamo un volontario che ci accoglie, riempie le nostre borracce, e ci da delle conchiglie da appendere ai nostri zaini. Adesso sì che sembriamo dei pellegrini, pronti a camminare!
La strada è molto pendente dall’inizio e il sole è cocente ma, come speravamo, il panorama è spettacolare! Dopo alcune ore di marcia, arriviamo a Pasai Donibane, dove decidiamo di fermarci la prima notte. Gli alberghi pubblici non accettano prenotazioni, perciò, soprattutto in estate, è meglio arrivare presto per non dover cercare una sistemazione dopo le lunghe ore di cammino. Una volta arrivati all’ostello, iniziamo quella che sarà la nostra routine per i prossimi giorni: rilassarsi fino all’apertura, prendere posto all’interno delle grandi camerate, farsi un’agognata doccia. Subito dopo è il turno del bucato. Visto che ogni grammo in più nello zaino conta, abbiamo solo un cambio, il che ci costringe a lavare i vestiti ogni giorno. Finito il bucato, si passa alla cura personale, vesciche in primis. Ci accompagnano dal primo giorno ma sappiamo come prendercene cura con ago e filo. E per ultimo uscire per una meritata abbuffata di Pintxos, le deliziose tapas dei Paesi Baschi.
Lasciando l’albergo lasciamo una donazione, decidiamo noi il nostro contributo per la notte appena passata.
Nei giorni successivi continuiamo il nostro cammino lungo la costa che ci porta a San Sebastian, con la baia della Concha e le sue lunghe spiagge, dove possiamo ammirare dei surfisti.
Ci fermiamo anche a Zarautz, dove troviamo ancor più surfisti e dove stringiamo amicizia con la prima dei nostri amici pellegrini. I nostri cammini si incroceranno più volte nei giorni successivi.
La parte più dura inizia con il quarto giorno. Inizia a diluviare di prima mattina e non ci sono segni di miglioramento. Siamo infreddoliti e le strade, già in forte pendenza, sono rese scivolose dall’acqua e dal fango. Il ginocchio di Paolo ci costringe a fare pause regolarmente lungo il percorso. Decidiamo quindi di camminare meno chilometri e di fermarci in Zumaia, anche per una veloce visita a un medico locale. Anche se forzato, lo stop risulta essere veramente piacevole. L’albergo è un vecchio convento recentemente ristrutturato, il posto perfetto per rilassarsi e riposare prima di riprendere il cammino.
Decidiamo di prenotare due letti per la notte seguente, in un albergo in cima ad una collina. Solo perchè gestito da privati, l’albergo accetta la nostra prenotazione, ma ovviamente non si basano su donazioni ma hanno prezzi ben precisi. Però la sicurezza di avere un letto dove dormire ci permette di affrontare la tappa ad un ritmo lento e rilassato. L’ultimo paese prima dell’albergo, Deba, è anche l’ultimo prima che la strada cui porti lontano dalla costa. Quindi naturalmente ci fermiamo per un ultimo bagno nell’oceano! Un tonico per affrontare l’ultima salita per raggiungere la nostra meta. Arriviamo all’albergo esausti e senza fiato, ma anche senza rimpianti: i proprietari sono accoglienti e la vista dalla collina è stupenda.
Il giorno successivo è anche il più duro: il nostro obiettivo è percorrere circa 30 km per arrivare al monastero di Ziortza. Solo 10 letti sono disponibili più persone vorrebbero fermarsi a dormire là. Lasciamo quindi l’albergo prima dell’alba, con solo le nostre torce a illuminare il cammino. Manteniamo un buon ritmo tutto il giorno, con solo brevi soste per bere e mangiare. Affrontiamo comunque l’ultima parte, la più in pendenza, nelle ore più calde. Il sole a picco rende quest’ultimo sforzo infinito, tanto che Caroline quasi si sente male. Ma ancora una volta, i nostri sforzi sono premiati: il monastero è incantevole e i monaci preparano la loro birra, il modo perfetto per rilassarsi!
L’ultima tappa del nostro viaggio ci porta a Guernica dove ammiriamo una replica del famoso quadro di Picasso e la quercia, conosciuta come Gernikako Arbola, simbolo la libertà del popolo Basco. Lord, re e presidenti della regione, tutti hanno giurato di proteggere queste libertà all’ombra di quest’albero.
Prima di iniziare il viaggio, la nostra intenzione era di finire la settimana a Bilbao ma, avendo solo un giorno e più di 30 km da percorrere sotto la pioggia battente, non ci rimarrebbe tempo per visitare la città. Decidiamo quindi di finire il nostro pellegrinaggio a Guernica, prendere un treno fino a Bilbao e goderci la (bagnata!) visita della città più popolosa dei Paesi Baschi.
Link Utili:
Tappe del Cammino del Nord (in spagnolo): https://www.gronze.com/camino-norte
Cosa portare: https://www.pellegrinipersempre.it/forum/threads/nello-zaino-cosa-mettiamo.43/