Per poter raggiungere la riviera Maya, in Messico, partendo dalle rovine di Tikal, in Guatemala, è praticamente obbligatorio passare per il Belize. E visto che ci sei… perchè non fermarsi e visitarlo un po’? Anche se le attrazioni più famose sono probabilmente la bellissima costa e le isole, lungo la strada puoi visitare anche la zona intorno a San Ignacio per scoprire la sua storia e la cultura Maya.
Abbiamo deciso di dedicare tutto il nostro breve tempo nella regione ad una sola attività: visitare la grotta di Actun Tunichil Muknal, conosciuta anche come ATM.
Il sentiero fino alla grotta
La grotta ATM è un sito archeologico Maya che include diversi resti in ceramica e sacrifici umani. La si può visitare solo con una guida e non puoi portare con te nè macchine fotografiche nè telefoni. All’inizio pensavamo che le limitazioni fossero un segno di rispetto per le vittime, i cui scheletri sono visibili lungo il percorso. La vera ragione è molto più concreta: dei turisti hanno già rotto alcune ossa facendoci cadere sopra una macchina fotografica, o calpestandole mentre cercavano di prendere delle foto. Per questa ragione, tutte le immagnini in questo post sono state gentilmente offerte dall’agenzia Maya Walk Tours.
Il tour è cominciato la mattina presto, quando ci siamo incontrati con la nostra guida, JC, all’ufficio di Maya Walk Tours. Vi possono offrire un paio di scarpe da usare in acqua in caso ne abbiate bisogno. Ti consigliamo però di portartene un paio visto che la scelta di taglie è limitata.
Giusto il tempo di conoscere le altre quattro persone del nostro gruppo e siamo arrivati all’inizio del sentiero che porta fino alla grotta. Il sentiero è corto e semplice, ma la parte divertente è che si deve passare un fiume tre volte! L’acqua non è mai troppo alta quindi non è davvero necessario nuotare, ma la giungla circostante dona un’aria d’avventura a tutta la camminata. La situazione però potrebbe essere diversa nella stagione delle piogge. L’accesso alla grotta potrebbe addirittura essere bloccato se il livello dell’acqua si alza troppo. Durante la camminata JC, un’ottima guida, ci ha dato tantissime informazioni sul passato e presente della regione.
Actun Tunichil Muknal
Lo stesso fiume che avevamo passato più volte attraversa la grotta! Una volta arrivati ci siamo messi degli elmetti muniti di torce per protezione e siamo entrati nuotando. Per tutto il chilometro successivo si nuota e cammina in alternanza, con giusto un piccolissimo assaggio d’arrampicata. Ad un certo punto abbiamo anche spento le nostre torce per muoverci nel buio più completo. Abbiamo così potuto provare le stesse sensazioni dei Maya che entravano nella grotta per le loro cerimonie.
Quando abbiamo riacceso le luci, le ombre proiettate dalle stalattiti potevano facilmente passare per profili di persone, animali o mostri.
Dopo aver passato diversi passaggi stretti e qualche grande sala, siamo arrivati al sito archeologico vero e proprio. Ci siamo ritrovati a camminare tra vasi e piatti cerimoniali, e ossa. Gli oggetti in ceramica erano tutti rotti, e non solo a causa del passaggio del tempo, ma principalmente come conseguenza dei rituali. La maggior parte dei resti è stata spostata da inondazioni durante periodi di forti piogge e il numero di reperti completi è perciò abbastanza basso.
Lo scheletro in migliori condizioni è la cosiddetta fanciulla di cristallo: una ragazza di circa diciott’anni, sacrificata un migliaio di anni fa. Le sue ossa sono completamente calcificate e ricoperte di cristalli, da cui il suo nome.
La magia della visita era assicurata anche dall’essere soli nella grotta. Maya Walk è abituata a iniziare la mattina presto così da non dover condividere il posto con altri gruppi. Non è solo bello essere soli ma anche conveniente. Alcuni passaggi sono alquanto stretti e una coda si formerebbe velocemente se più gruppi cercassero di passare nello stesso momento. Inoltre, nelle grandi sale il suono rimbomba e non sarebbe stato facile cercare di seguire un qualsiasi discorso con altre guide che parlano allo stesso tempo. È perciò stata una fortuna incontrare dell’altra gente solo all’uscita.
Alla fine della visita, all’inizio del sentiero, ci aspettava un buon pranzo organizzato dall’agenzia. Tutto questo esplorare mette fame!