Andalusia: la regione più meridionale della Spagna continentale, luogo d’origine di tapas e flamenco. Una regione ricca di testimonianze del suo passato islamico, conosciuta in estate per le sue spiagge e le temperature estreme. Ed è con queste premesse che decidiamo di esplorare le città di Granada, Cordova e Siviglia in luglio… più di una persona ci ha preso per pazzi!
Granada
Alhambra
Granada è conosciuta soprattutto per l’Alhambra, il palazzo e fortezza che sovrasta la città. È composta da differenti edifici, costruiti in epoche differenti. Quasi tutti gli edifici, come la fortezza dell’Alcazaba e il giardino e palazzo del Generalife, sono accessibili tutto il giorno. L’unica eccezione è il Palacio Nazaries, una delle migliori espressioni dell’arte e architettura Ispano-Islamica.
L’entrata al palazzo è consentita solo all’ora assegnata e vi è un numero massimo di visitatori giornaliero. Vi consigliamo perciò di organizzare la vostra visita con mooolto anticipo, per essere sicuri di non perdere l’opportunità di visitare il più bel edificio del complesso. Ad esempio, noi abbiamo prenotato la visita online con tre mesi d’anticipo. Per scappare dal caldo delle ore centrali della giornata abbiamo scelto il primo slot della giornata, il che ci ha anche permesso di godere del palazzo senza troppi turisti… ed è assolutamente fantastico!
I muri bianchi in gesso sono decorati con motivi geometrici e inspirati dalla natura. La frase “Non c’è vincitore se non Dio” è ripetuta ovunque. Il soffitto delle stanze, illuminato da finestre accuratamente posizionate, è decorato con stalattiti e motivi a stella. L’acqua gioca un importante ruolo decorativo con fontane e vasche. Anche le colonne e gli archi sono decorati… si potrebbe passare ore a guardare tutti i dettagli!
Stanza dopo stanza siamo sempre più meravigliati… Il più famoso dei cortili che passiamo è il patio de los leones. Prende il nome dai dodici leoni che sostengono la fontana centrale ed è circondato da 124 colonne in marmo.
Dopo aver goduto di queste bellezze, il resto della visita all’Alhambra risulta strano…
Iniziare dalla parte più impressionante del complesso può essere un’arma a doppio taglio. Comunque i giardini, ricchi di fiori e fontane, ci offrono una gradevole passeggiata. E abbiamo anche trovato una scala provvista di uno scivolo per l’acqua!
Il centro città
Alhambra significa “la rossa” in arabo, nome che prende davvero significato al tramonto. Alcune ore prima del crepuscolo decidiamo di perderci tra le strette vie del vecchio quartiere arabo, l’Albaicin. Arriviamo così al Mirador San Nicolas esattamente al calar del sole. Da lì è possibile vedere le mura del complesso diventare lentamente sempre più rosse… davvero magico.
Dal punto di vista culinario Granada, come tutta l’Andalusia e più in generale la Spagna, è famosa per le tapas. Però, a differenza di altre città, qui spesso i bar offrono una tapa per ogni bevanda consumata… e non sono nemmeno piccole! Siamo sorpresi anche dalla varietà: albondigas (polpette), potate, lomo (bistecche di maiale), e altre ancora!
In centro città, cattedrale a parte, un’altra cosa che vale la pena visitare è il monastero di San Jeronimo. Al suo centro vi è un bel chiostro ma la parte migliore della visita è la chiesa, piccola ma riccamente decorata.
Cordova
Lasciamo Granada per raggiungere Cordova, la città delle vie strette del quartiere ebraico, del ponte sul fiume Guadalquivir e dove il re Felipe II ordinò la creazione dei cavalli Andalusi.
La moschea-cattedrale
La principale attrazione di Cordova è sicuramente la moschea-cattedrale. Dal nome potrebbe sembrare un luogo di culto per entrambe le religioni, ma la situazione è alquanto differente. La moschea fu costruita, tramite quattro diverse espansioni, sulle rovine di una chiesa visigota. Dopo la Reconquista da parte dei re cattolici fu convertita in chiesa cattolica. Al suo interno vennero aggiunte molte cappelle e venne addirittura costruita una cattedrale rinascimentale al suo centro.
L’effetto complessivo è straniante: si entra in quella che è chiaramente una moschea, con un cortile pieno di aranci e colonne e archi decorati, per poi trovare immagini cattoliche e una chiesa al centro di tutto… La chiesa è veramente molto bella, ma non possiamo non pensare che sarebbe stato meglio costruirla da un’altra parte. Come disse Carlo V, il re che ne permise la costruzione, “avete costruito qualcosa che si può vedere ovunque, distruggendo qualcosa che invece era unico al mondo”.
In ogni caso quello che prende di più l’attenzione del visitatore è senza dubbio la foresta di colonne all’interno dell’edificio: 856 divise in 19 navate, sormontate da doppi archi. Le colonne sono costruite usando differenti materiali e stili. Ci si perde a camminare in mezzo a loro! In fondo alla grande sala si trova il Mihrab, nella cui direzione i mussulmani pregavano, riccamente decorato con scritte e motivi dorati.
L’ultima tappa della nostra vacanza ci porterà nella capitale dell’Andalusia, Seviglia, ma ve lo racconteremo nel prossimo post!
Lettura consigliata:
Per caso, prima del viaggio abbiamo letto il libro “La mano di Fatima” di Ildefonso Falcones. È un romanzo storico, ambientato in Andalusia tra il XVI e il XVII secolo. Bel libro che aggiunge qualcosa alla visita di Cordova, in cui si svolge gran parte della storia. Ecco la trama e alcune recensioni (in alcune ci sono un po’ di spoiler!):
https://www.qlibri.it/narrativa-straniera/romanzi-storici/la-mano-di-fatima/
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Una risposta a “Granada e Cordova: i primi giorni in Andalusia!”