Torotoro: il paradiso degli amanti dell’avventura

Hai mai visto delle impronte di dinosauro? Fatto della speleologia? E scalato delle enormi rocce in fondo ad un profondo canyon? Abbiamo trovato un posto dove puoi fare tutte queste esperienze! Si chiama parco nazionale Torotoro, in Bolivia. . Ci siamo stati per il compleanno di Caroline ed è stato stupendo! Lasciaci dire qualcosa in più.

Come arrivare a Torotoro?

Torotoro è alquanto lontano da tutto e arrivarci richiede un po’ di tempo. Si trova a 4 ore da Cochabamba lungo una strada sterrata, polverosa e piena di sassi. È raggiungibile tramite o bus o colectivo, un specie di taxi condiviso. Il bus normale è più confortevole ma ce n’è solo uno al giorno, alle 18. D’altra parte, anche se la fermata del colectivo si trova un po’ più lontana dal terminal dei bus, questi partono appena sono pieni. Noi abbiamo dovuto aspettare circa 40 minuti prima della partenza.

Come fare un escursione?

Una volta arrivato a Torotoro devi comprare il biglietto d’entrata al parco (100 bolivianos), valido per 4 giorni. Poi, per ogni escursione dovrai trovare una guida. Per proteggere l’area è infatti possibile visitare il parco solo con una guida. Non ti preoccupare, non costa tanto (100 bolivianos per mezza giornata) e puoi formare un gruppo per abbassare il prezzo per persona.

Ogni mattina, verso le 7 circa, i turisti si trovano all’ufficio delle guide per formare gruppi di massimo 6 persone e trovare una guida. Se ti fermi più giorni avrai sempre la stessa guida. Noi abbiamo fatto due giorni d’escursioni con due guide diverse ma solo perché abbiamo cambiato di gruppo. Non eravamo sicuri di trovare abbastanza persone per formare un altro gruppo il giorno successivo ed eravamo pronti a pagare il prezzo pieno ma, anche in bassa stagione, ci sono abbastanza turisti.

Le guide

Al principio non eravamo troppo contenti di dover visitare tutto con una guida, ma abbiamo poi capito che è il modo perfetto per preservare il parco. Infatti non abbiamo quasi mai seguito dei sentieri marcati. Così ti puoi sentire come un esploratore e significa anche meno manutenzione e una fonte di guadagno extra per i locali. Alla fine, tutti ci guadagnano!

Il primo giorno abbiamo avuto la fortuna di avere una delle poche guide donna del parco. In queste regioni remote della Bolivia la maggior parte delle donne rimane a casa ad occuparsi dei figli. Ma la nostra guida era anche la prima guida Cholita. Il che significa che portava i vestiti tradizionali e normalmente parlava Quechua. Fortunatamente con noi si limitava allo spagnolo.

Che escursioni fare a Torotoro

Tutte le escursioni durano mezza giornata e, combinandone due insieme, puoi creare escursioni di una giornata intera. Noi abbiamo organizzato i due giorni così:

Giorno 1: Ciudad de Itas e caverna Umajalanta

Questi due luoghi si trovano vicini uno all’altro e in entrambi i casi avrai bisogno di un auto per raggiungerli. Per questo motivo molte persone, come noi, decidono di visitarli in un giorno solo. Il costo del trasporto per un gruppo è di 330 bolivianos per l’intera giornata.

Ciudad de Itas

La Ciudad de Itas si trova a 3800 m, a circa un’ora di macchina dal villaggio. L’accesso costa 5 bolivianos per persona. Non è una vera città ma un complesso di caverne naturali che assomigliano all’interno di diversi edifici. Una volta lasciata l’auto la nostra guida, Maria, ha cominciato a camminare velocemente. Presto è diventato difficile seguirla, tanto che abbiamo dovuto chiederle di rallentare. Era abituata sia all’altitudine che a camminare in montagna a differenza di noi…
Ci ha mostrato rocce diverse con forme di animali come pesci, tartarughe e anche un dinosauro.

Roccia tartaruga
Riesci a vedere la testa e il guscio della tartaruga in queste rocce?

Siamo poi scesi tra le rocce per arrivare alle caverne. Originariamente c’era solo un’entrata al complesso di caverne e dei ladri le utilizzavano per nascondere il loro bottino! Alcune delle caverne erano grandi quanto una chiesa!

Ciudad Itas
Una delle impressionanti caverne della Ciudad de Itas.

All’esterno abbiamo visto anche delle pitture rupestri pre-incaiche, rappresentanti un uomo, un serpente e il sole. A quanto pare era stato utilizzato del sangue come inchiostro…

Alla fine abbiamo cominciato a scalare delle rocce per tornare all’auto. Ad un certo punto ci sembrava veramente di fare una via ferrata, a parte per la mancanza di sicurezza. Una volta in cima si siamo resi conto che stavamo camminando sulle caverne che avevamo appena visitato. E il panorama da lì era incredibile.

panorama sopra itas
La vista da sopra le caverne è impressionante tanto quanto quella al loro interno.

Caverna Umajalanta

Una mezz’ora d’auto dopo eravamo arrivati alla caverna Umajalanta. Qui abbiamo pranzato e ci siamo preparati per l’esplorazione. Visto che bisogna procedere a quattro zampe, scalare, scivolare e così via, è obbligatorio lasciare gli zaini in un armadietto all’entrata. È raccomandabile vestire con pantaloni e maniche lunghe, non per il freddo ma per non graffiarsi. All’entrata dovrai inoltre noleggiare un casco con lampada frontale (12 bolivianos a testa, normalmente pagati la mattina prima di partire). È obbligatorio ma, credici, il casco è veramente utile.

Una volta entrati nella caverna la guida ci ha mostrato una corda che dovevamo usare per scendere. E così l’avventura è cominciata! Dopo 5 minuti avevamo cominciato a gattonare, stringerci in spazi angusti, usare altre corde, e scivolare sui nostri fondoschiena. Con un po’ d’immaginazione abbiamo cominciato a vedere nelle stalattiti sale da concerto con tanto di piano, Maria con Gesù bambino, un albero di Natale.

In fondo alla caverna si trova un piccolo lago con dei pesci gatto ciechi. Eravamo contenti di averlo raggiunto ma eravamo consci di dover risalire e cominciavamo a essere stanchi. Fortunatamente il ritorno non è così stancante come l’andata. Richiede comunque l’uso di un bel po’ di corde e attenzione a non battere la testa, ma presto uscimmo a riveder le stelle.

In tutto siamo rimasti nella caverna un’ora e mezza. Abbiamo amato entrambi l’esperienza ma non la consiglieremmo a persone con problemi di claustrofobia o veramente fuori forma. Un buon paio di scarpe che non scivoli è anche caldamente consigliato.

Giorno 2: canyon Torotoro e il Chiflon

Tanti turisti che non hanno troppo tempo di solito fanno solo un’escursione di mezza giornata per poter poi prendere un colectivo a Cochabamba nel pomeriggio. Visto che avevamo tempo decidemmo di fare un altra escursione di una giornata intera. Il canyon Torotoro e la cascata Chiflon sono vicini uno all’altra ed sono quindi semplici da visitare in un giorno.

Canyon Torotoro

La visita comincia con con alcune impronte di dinosauro. Ce n’erano molte di erbivori, facilmente visibili vista la loro taglia. La guida ci ha spiegato come differenziare tra le diverse impronte e quanto alti dovevano essere (fino a 15 m!) i dinosauri data la profondità e distanza delle stesse. Successivamente abbiamo trovato anche impronte di carnivori. Ci sentivamo come degli esploratori!

impronta dinosauro erbivoro
L’impronta di uno dei dinosauri più grandi e Caroline come scala.

Abbiamo poi cominciato a camminare nell’antico letto di un fiume. Di quando in quando vedevamo ancora delle impronte e, lentamente, il letto del fiume si faceva sempre più profondo fino a raggiungere l’inizio di un canyon gigantesco. La vista era impressionante, poi abbiamo capito che le cascate che volevamo vedere si trovavano in fondo al canyon, 365 m sotto di noi…

torotoro canyon
Il canyon Torotoro da un punto panoramico. Il Vergel è lì sotto…

El Vergel

Presto abbiamo cominciato a scendere delle scale, 700 per arrivare alle cascate. Sono abbastanza ripide e vicine al baratro, non il massimo se non ti piacciono le altezze. Ma ne vale la pena per vedere le cascate del Vergel in fondo. Puoi anche tuffarti nel fiume, anche se l’acqua è alquanto fredda, ed è il posto perfetto per riposare un po’.

Vergel Torotoro
La cascata El Vergel e la piscina naturale dove puoi tuffarti.

Visto che il nostro gruppo non era entusiasta della temperatura dell’acqua, la guida ci ha invitato a spostarci in un posto dove l’acqua era leggermente più calda. Quello che non ci aveva detto all’inizio era che per raggiungerlo avremmo dovuto scalare le grandi rocce in fondo al canyon. Ancora una volta ci siamo sentiti un po’ come in una ferrata senza protezioni. Non è stato facile ma, siccome a entrambi piace scalare, ci siamo comunque divertiti molto.

La fatica della scalata è stata ricompensata dal posto soleggiato dove abbiamo potuto tuffarci e fermarci per il pranzo. Ripartiti, abbiamo cominciato a salire. Abbiamo continuato a scalare e, concentrati come eravamo, la salita era finita prima di accorgersene. La vista era di nuovo mozzafiato.

El Chiflon

Pensavamo di aver finito l’escursione, ma la guida aveva dell’altro in serbo per noi! Ci ha portato ad un tunnel dietro la cascata del Chiflon. All’inizio sembrava una grotta senza uscita ma alla fine si intravedeva un po’ di luce. Abbiamo dovuto gattonare per poter passare ma, dopo la caverna del giorno prima, non era niente di complicato.

Nell’ultima tappa della giornata abbiamo visto altre tracce di dinosauro. Erano raggruppate in un enorme spianata e abbiamo potuto camminare tra di loro. La guida ci ha solo chiesto di non calpestarle, un po’ difficile visto che erano ovunque. Le impronte erano numerate e si poteva seguire il movimento dei diversi dinosauri. È stata un’esperienza incredibile.

dinosauri impronte Torotoro
Le molte impronte di dinosauro alla fine dell’escursione. Appartengono tutte a carnivori.

Altre escursioni

Abbiamo deciso di fermarci lì con l’esplorazione dell’area ma ci sono altre escursioni che puoi fare se non ti mancano le forze e il tempo.

Las siete vueltas

Altra escursione di mezza giornata dove puoi vedere dei fossili marini e passare per dei punti panoramici sulla valle.

Museo Pachamama Wasi

Nel villaggio di Torotoro puoi visitare anche un piccolo museo. È una casa privata il cui proprietario ha collezionato pietre per tutta la vita. L’entrata costa 10 bolivianos. Visto che avevamo tempo ci siamo andati, ma non ne raccomandiamo la visita. È molto piccolo e non troppo interessante, a meno che tu non sia un fanatico delle pietre.

Una bella sorpresa

Torotoro si è rivelato molto migliore di quanto pensavamo. È stata una bellissima sorpresa, perfetta per il compleanno di Caroline. Parte del suo fascino è dovuto al fatto che non troppe persone lo conoscono e, se il turismo continua ad aumentare, questa situazione può cambiare velocemente. Quindi affrettati a visitare questo posto incredibile prima che sia troppo tardi!

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