Dopo Cile e Argentina le nostre avventure sono continuate in Bolivia. Abbiamo passato circa tre settimane nel paese, ma avremmo potuto restare molto di più. La Bolivia offre paesaggi incredibili e alcune camminate e escursioni davvero belle.
Ma in Bolivia ci sono anche alcune belle città. Ecco tre di quelle che ci sono piaciute: Potosi, Sucre e La Paz.
Potosi
La prima grande città che abbiamo visitato in Bolivia è Potosi. A 4090 m, soggiornarci è già un’esperienza. È stata una ricca città coloniale, dove venivano prodotte la maggior parte delle monete per la corona spagnola. Oggi è famosa soprattutto per essere la città dei minatori.
Molte persone vengono a Potosi per visitare le mine del cerro Rico, non lontano dalla città. Per ragioni personali, abbiamo deciso di non fare questa visita. Le mine sono ancora sfruttate (dal XVI secolo!) ma le condizioni di lavoro non sono cambiate negli ultimi cento anni. Non ci saremmo sentiti a nostro agio a fare un tour tra la gente che muore lentamente facendo il loro lavoro (la loro aspettativa di vita si aggira tra i 40 e i 45 anni). Molte persone decidono di andarci comunque per poter conoscere la vita dei minatori e perché può essere un’avventura (caldo, mancanza d’ossigeno, stretti tunnel, ecc…).
Invece di visitare le mine, abbiamo deciso di concentrarci sulla città vera e propria. Il centro è abbastanza lontano dalla stazione dei bus ma, anche se ti fermi per un breve periodo, è meglio dormire là. È ricco di edifici coloniali molto belli. Noi abbiamo soggiornato non lontano dal plaza 10 de noviembre, la piazza principale. Durante la nostra visita abbiamo anche partecipato ad una festa in cui alcuni bambini rimettevano in scena alcuni avvenimenti storici.
Vicino alla piazza puoi trovare la casa de la moneda, dove si producevano le monete. L’edificio è grande ed è difficile non notarlo. È obbligatorio seguire una delle visite guidate che si susseguono durante la giornata, in spagnolo, inglese o francese. Il tour dura circa due ore e costa 40 BOB. Se vuoi anche fare foto o video dovrai invece pagare di più.
La visita è molto interessante visto che ti permette di conoscere sia l’evoluzione della fabbricazione delle monete che la storia di Potosi. La guida aveva anche una teoria sull’origine del simbolo del dollaro. A quanto pare gli USA immediatamente dopo la loro creazione, non potevano fabbricare soldi. Dovettero quindi accettare la moneta spagnola, per lo più creata a Potosi. Il simbolo del dollaro provverrebbe allora dalla sovrapposizione della S e I di Potosi. Non sappiamo se è vero, ma l’idea non ci dispiace!
Dopo la visita alla casa de la moneda ci siamo diretti al mercado central. Al primo piano puoi trovare un sacco di piatti locali differenti. È economico e buono, ma è meglio arrivare con uno stomaco preparato (è il caso per quasi tutti i mercati in Bolivia)!
Dopo pranzo siamo andati al Convento Santa Teresa. Ancora una volta la visita è guidata, ad un costo di 15 bolivianos. Il convento ospitava principalmente le figlie di ricche famiglie che dovevano pagare una ricca dote. È stato rinnovato e adesso è un museo che spiega come le suore vivevano qualche secolo fa. La loro vita seguiva regole molto severe e quasi qualsiasi contatto con il mondo esterno era proibito.
Se, come noi, hai deciso di non visitare le mine, un giorno è sufficiente per visitare Potosi. Altrimenti, dovresti fermarti un giorno in più. Ci sono molte agenzie che offrono il tour alle mine, non sarà difficile organizzare la visita.
Sucre
Subito dopo Potosi siamo andati a Sucre, la capitale costituzionale della Bolivia. È qui che lo stato boliviano venne creato. Se arrivi da Potosi noterai una certa differenza di temperatura, visto che Sucre si trova a “solo” 2750 metri. Può fare abbastanza caldo durante il giorno e la città invita il viaggiatore a rilassarsi per alcuni giorni. Molti decidono di fermarsi per una o due settimane per prendere delle lezioni di spagnolo. Il nostro spagnolo va abbastanza bene (abbiamo vissuto entrambi in Spagna!) perciò non abbiamo preso nessuna lezione ma ci siamo comunque fermati per quattro giorni. Avevamo bisogno di riprenderci dopo quasi tre settimane di freddo e altitudini elevate. Molti ostelli hanno dei bei patii, alcuni con un giardino e amache, perfetti per riposare!
Il nostro ostello si trovava a pochi metri della plaza 25 de mayo, la principale della città. Su un lato della piazza puoi trovare la casa de la libertad. Consigliamo vivamente la visita che informa sulla creazione del paese. Dopotutto, è in questo stesso edificio che venne firmata la dichiarazione d’indipendenza della Bolivia!
Un altro giorno siamo andati al museo Charcas. Il museo è diviso in tre parti:
- La parte archeologica, dove puoi trovare molte ceramiche Aymara, la popolazione che viveva originariamente in questa parte della Bolivia. Ci sono anche alcune mummie e teschi con segni di trapanazione.
- La parte coloniale è piena di dipinti a carattere religioso. In molti si vede l’influenza indigena con dettagli come il sole, la luna, o la vergine Maria, rappresentata in forma triangolare a richiamare un vulcano e la Pacha Mama (Madre Terra).
- Nella parte moderna ci sono dipinti più recenti sia sulla cultura boliviana che sui suoi paesaggi.
Ma la maggior parte del tempo a Sucre l’abbiamo passato a girare per la città, i parchi e, ovviamente, il mercato.
La Paz
La Paz è una delle più grandi città di Bolivia. A circa 4000 metri sul livello del mare e incastrata tra le montagne, la città ha molto da offrire.
Fortunatamente per noi, avevamo già passato più di un mese ad alta quota. Se cominci il tuo viaggio a La Paz, ricorda che avrai bisogno di alcuni giorni per abituarti alla mancanza di ossigeno.
Mercado de las brujas
Abbiamo trovato un ostello in centro, vicino al mercato delle streghe (mercado de las brujas). È un mercato dive puoi trovare prodotti insoliti come feti di lama. È abbastanza piccolo ma vale la pena andarci. Nelle stradine intorno puoi anche trovare tanti negozi di souvenir e qualcosa per tutti i gusti.
Museo etnografico y folklorico
Un bel museo nella città è quello dedicato all’etnografia e folklore. L’entrata costa 20 BOB e puoi fare una visita guidata senza pagare di più. Abbiamo visitato il museo la mattina presto perciò avevamo una guida solo per noi e abbiamo potuto farle un sacco di domande. Il museo è diviso in diverse aree tematiche: ceramica, maschere cerimoniali, tessuti, e molti altri. Da una buona idea generale dei differenti aspetti della cultura boliviana.
Mirador Kili Kili and Teleferico
Ci sono molti miradores da cui si ha un bel panorama della città. Abbiamo deciso di visitarne due. Prima siamo andati al mirador Killi Killi, che puoi raggiungere a piedi dal centro. Sali con calma, il fiato ti mancherà dopo qualche passo a causa dell’altitudine! Arrivato in cima, troverai una bella piazza. Non sarai nel punto più alto della città, ma ti potrai fare una buona idea di quanto grande è.
Lo stesso giorno abbiamo preso la teleferica per salire ancora di più. Ce ne sono molte a La Paz, ognuna con un differente colore, come le linee di un metro. Noi abbiamo preso la linea rossa fino a El Alto, nella periferia di La Paz. Da là hai una bellissima vista di La Paz e il biglietto costa solo 3 BOB.
A day in Tiwanaku
Un’ultima cosa che non dovresti perderti a La Paz sono le rovine di Tiwanaku. I Tiwanaku erano un popolo pre-incaico. Si crede che fossero evoluti e che crearono il primo impero in sud America. Ti consigliamo di andarci con una guida, o trovandone una a La Paz o chiedendo sul posto. Solo poche rovine rimangono e la guida spiega molte cose che altrimenti ti perderesti.
Ci sono anche due musei. Un museo in cui puoi trovare delle rocce intagliate e dei monoliti impressionanti. Uno di essi ci ha ricordato un po’ i moai dell’isola di Pasqua. L’altro museo raccoglie tutti gli oggetti che vennero trovati nel sito e aiuta a scoprire questo misterioso popolo.
Da La Paz partono anche molte camminate. È anche un buon punto di partenza per la visita del lago Titicaca.
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