Mentre preparavamo il nostro viaggio in America Latina, non sapevamo esattamente cosa fare in Colombia. Non avevamo nessuna guida di viaggi da cui prendere spunto come per gli altri paesi ma abbiamo potuto parlare con diversi colombiani conosciuti a Parigi. Tutti ci avevano consigliato di visitare l’Eje Cafetero, la regione del caffè. Visto che Paolo è un grande appassionato di caffè abbiamo deciso di passarci una settimana intera.
Le regione è grande, con un sacco di posti da visitare e, nonostante il tempo a disposizione, siamo riusciti a vederne solo alcuni.
Salento
La nostra prima tappa è stata la piccola città di Salento. È il posto dove si ferma la maggior parte dei turisti vista la sua centralità nella regione e quindi la facilità per raggiungere gli altri siti turistici. La città è piccola ma molto carina e colorata, ed è circondata da piantagioni di caffè.
Prima di iniziare ad esplorare la regione, dovresti sicuramente esplorare un po’ la città. Potrai così ammirare le case colorate, tutte diverse una dall’altra, e salire al punto più alto per godere di un bel panorama su tutta la valle. Dopotutto è il motivo per cui siamo venuti nella regione del caffè, no?
Filandia
Non lontano da Salento, puoi visitare un’altra piccolo villaggio di case colorate, Filandia. È più piccolo ma anche meno influenzato dal turismo e quindi più autentico. Per raggiungerlo devi solo prendere una jeep dalla piazza principale di Salento, anche conosciuta come Plaza de Bolivar.
Valle del Cocora
Una delle cose da non perdere nella regione sono le palme da cera. Sono delle palme altissime che si trovano praticamente solo in questa zona del mondo. Sono una specie protetta, per evitare il suo sfruttamento eccessivo e la conseguente minaccia alle specie endemiche che ne dipendono. Il posto più famoso dove poterle vedere è la valle di Cocora.
Per poterla raggiungere devi prendere una jeep dalla piazza principale, come quando sei andato a Filandia. Partono a delle ore fisse o quando c’è abbastanza gente da riempirne una. Visto che è una delle maggiori attrazioni del paese, è sempre pieno di jeep disponibili ma noi ti consigliamo di andarci comunque presto per evitare la folla.
Una volta arrivati alla valle di Cocora, troverai due sentieri che si incontrano alla fine, dando la possibilità di fare un giro completo. Quello di sinistra ti porta direttamente alle palme mentre andando a destra passerai prima per la casa dei colibrì. Se ti piace camminare puoi fare il giro completo in circa 4 ore, cominciando da una parte e finendo dall’altra.
Palme da cera
Abbiamo deciso di iniziare il giro dalle palme visto che ci era stato detto che l’area di solito si affolla velocemente durante la giornata. Essendo arrivati presto, eravamo praticamente soli in questo posto impressionante. Gli alberi sembrano non finire mai. Possono raggiungere anche gli 80 m! Puoi salire un po’ sulla collina per essere ricompensato con un bellissimo panorama sull’intera valle coperta dalle palme. Una volta là puoi decidere se tornare al punto di partenza o continuare a fare il giro. Se continui raggiungerai una casa dove poter prendere un caffè prima di cominciare a scendere lungo un sentiero accidentato. Fai attenzione, questa parte può diventare scivolosa se ha piovuto.
Casa dei colibrì
Una volta scesi, potrai prendere un sentiero per raggiungere la casa dei colibrì. Quella parte del sentiero è l’unica non semplicissima da seguire. Abbiamo avuto delle difficoltà a trovare il ponticello per passare il torrente, ma non essendo i soli a cercare la casa alla fine ce l’abbiamo fatta.
All’entrata devi pagare un biglietto che include una bibita. Poi puoi semplicemente sederti e guardare i colibrì venire, fermarsi sui fiori finti appesi agli alberi e poi andarsene rapidamente. Sono talmente veloci che fotografarli è un’impresa!
Abbiamo passato mezz’ora a guardarli prima di ricominciare a camminare per finire il giro. Per quest’ultima parte devi attraversare il fiume più volte, passando su dei ponti sospesi. Niente di troppo difficile, abbiamo visto anche dei signori di una certa età farlo senza problemi. Verso ora di pranzo il sentiero cominciava ad affollarsi e più ci avvicinavamo all’entrata, più gente c’era. Avevamo pensato di cercare un bel posto dove fermarci a pranzare prima di tornare a Salento ma c’era talmente tanta gente che decidemmo di rientrare direttamente. Anche se c’era tanta gente verso la fine, in generale la camminata è stata bella, piacevole e tranquilla con dei panorami bellissimi.
La Carbonera in mountain bike
Avevamo sentito che c’era un altro posto dove potevamo vedere ancora più palme da cera: la Carbonera. È meno famosa della valle di Cocora e per raggiungerla devi prendere un tour, il che però significa anche meno turisti. È possibile visitarla camminando o andando in mountain bike. Visto che volevamo un po’ d’avventura, abbiamo deciso di andarci in bici!
L’agenzia ci ha portato fino in cima alla montagna, dove siamo saliti sulla bici e siamo scesi per mezz’ora fino alla finca (tenuta) la Carbonera. Una volta là abbiamo lasciato le bici e abbiamo camminato tra le palme mentre la guida ci parlava della loro storia e di come si siano quasi estinte. Ci siamo poi fermati nella finca per una cioccolata calda e una merenda mentre guardavamo dei colibrì volare intorno a noi (difficile stancarsi di uno spettacolo simile!).
Alla fine abbiamo ripreso le bici per una buona ora e mezza di discesa fino a Salento. Puoi prendere un bel po’ di velocità su quelle strade sterrate. Alcune persone del gruppo hanno deciso di prendere il sentiero più estremo ma per noi quello normale era già sufficiente. La caduta di Caroline ci ha poi dato ragione. Fortunatamente non è stata grave e non ci ha impedito di divertirci un mondo sfrecciando in discesa sulle nostre mountain bike!
Visitare una piantagione di caffè
Ovviamente, l’“Eje cafetero” offre di più che case colorate e palme. Ci sono tante piantagioni di caffè e molte offrono delle visite guidate. Visto che avevamo già visitato una piantagione durante il trek del Salkantay, abbiamo deciso di vistarne solo una nella zona. Siamo quindi andati alla piantagione Don Elias, che produce il caffè in maniera tradizionale e organica. Fanno crescere le piante di caffè in mezzo a banani che offrono ombra e acqua e non usano pesticidi o prodotti industriali. Il tour è stato istruttivo e ovviamente includeva una degustazione alla fine: la miglior parte della visita per Paolo!
Giocare a tejo
Ci è stato detto che nella regione del caffè dovremmo provare il gioco più famoso della Colombia: il tejo. Ci sono diversi posti dove si può provare, come per esempio Los Amigos, ed è più bello e divertente giocarci in gruppo. Noi abbiamo trovato altre due ragazze con cui giocarci e ci siamo divertiti tantissimo!
In pratica il gioco somiglia a bocce ma con l’aggiunta di fuochi d’artificio. Devi tirare un disco di metallo in modo che cada sulla polvere da sparo e la faccia esplodere. Non è facile, ma che soddisfazione quando ci riesci!
Le terme di Santa Rosa de Cabal
Allontanandoti un po’ di più da Salento puoi trovare delle piscine termali sperdute tra le colline. Ci abbiamo passato un’intera mattinata, per rilassarci dopo l’avventura alla Carbonera. Ci sono diverse piscine d’acqua calda e, vicino ad esse, una cascata naturale in cui rinfrescarsi tra un bagno e l’altro. Il posto non era troppo affollato quando ci siamo andati e l’atmosfera era tranquilla e rilassante.
Recinto del pensamiento in Manizales
La nostra ultima gita nella regione del caffè ci ha portato a Manizales. Anche se la città in se non ci è piaciuta, il Recinto del Pensamiento merita davvero una visita. Si trova subito fuori città, è aperto tutti i giorni e per visitarlo è obbligatorio unirsi ad una visita guidata. La nostra guida ci ha portato ad un giardino botanico, parlandoci di tutte le piante e lasciandoci provarne alcune. Abbiamo provato della stevia fresca per la prima volta! Dopo una piacevole camminata fino alla cima di una collina siamo arrivati ad un’altra casa dei colibrì. Mentre cercavamo di fare delle altre foto a questi magnifici uccelli, ci è stato anche offerto del caffè.
Dopo essere passati per un’area dedicata al Giappone, con bonsai e giardini zen, siamo arrivati alla casa delle farfalle. Ce n’erano tantissime, belle ed eleganti, che volavano dappertutto. Ci hanno anche spiegato come prenderle in mano: basta leccarsi un dito, avvicinarglielo e aspettare che salgano!
In tutto abbiamo passato otto giorni nella zona del caffè, cercando di vedere il maggior numero di cose possibili. Ma la regione è enorme e ci sono così tante cose da fare! E non parliamo neanche del cibo colombiano: non sapevamo che fosse così gustoso!